Sono uno di quelli che ai mezzi pubblici ci crede. E uso il verbo "credere" perché, a Milano, è una questione di fede. Fede in quel display che, per dieci minuti, indica l'arrivo dell'autobus 47 fra tre minuti. Fede nel mettersi alla fermata una domenica mattina. Fede nel principio che, se tutti usassero i mezzi pubblici, la città sarebbe migliore. A patto di timbrare tutti il biglietto: cosa che io faccio sempre.
Ma c'è un'eccezione alla regola…
Ieri mattina. Salgo sul bus scegliendo la porta dietro, vista la folla alle altre due. Ora, nel caso non siate miei concittadini, dovete sapere che in ogni bus di Milano (non so altrove) ci sono tre macchinette per timbrare i biglietti. Nessun problema con quella davanti e con quella in mezzo. Per qualche ragione, invece, la macchinetta dietro è ancora quella che timbra – cioè, timbrava – i vecchi biglietti, aboliti da anni. Almeno cinque anni, a naso. Non riesco neanche a ricordare quando ho visto per l'ultima volta usare questa macchinetta. Quei biglietti non esistono più!
Io ovviamente ho in tasca due biglietti "normali", appena comprati in edicola. Poco male, penso. Raggiungerò la macchinetta al centro.
Il guaio è che mi trovo la strada ostruita da un'allegra scolaresca in gita. L'idea di farmi largo sgomitando fra ragazzini e insegnanti non mi piace. Decido di aspettare. Intanto, però, mi distraggo, faccio un paio di telefonate (senza urlare), penso e ripenso a un problema con una sceneggiatura…
Fatto sta che, all'arrivo alla mia fermata, la scolaresca scende con me. E lì ad aspettare c'è una squadra di controllori. Lasciano passare ragazzi e insegnanti (giusta scelta), ma fermano me. Io trasecolo. Porca miseria, non ho timbrato il biglietto! Con un sorriso dispiaciuto confesso e spiego, mostrando i due biglietti. Credo di essere l'immagine stessa dell'innocenza. Oltretutto è chiaro, evidente che cosa è successo. Anche i sassi sanno che nei bus, dietro, ci sono ancora quelle macchinette del paleolitico… e i ragazzini che sciamano giù dal mezzo dimostrano che era impossibile attraversarlo senza usare metodi da Erode.
Però mi becco la multa. Trentasei euro, che diventeranno molti di più se tarderò a pagare.
Fine della storia.
Bene, tutti quelli a cui l'ho raccontata mi hanno chiesto: "Ma tu non hai protestato?" No, non ho protestato. Anzi, mi sono scusato. Non avevo il biglietto timbrato. Pagherò la multa. Amen.
Però, accidenti, solo una cosa: qualcuno me lo spiega perché cavolo ci sono ancora quelle stramaledette vecchie macchinette, per biglietti ormai estinti?
.
Premio speciale per il primo che coglie la citazione nel titolo.
Categorie: trasporti
TAGS: Mezzi pubblici,Milano,Tito Faraci,trasporti,Voi cosa avreste fatto?
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenti
MarcoS. 28/apr/2010
Sebastian Cobb Segundo 28/apr/2010
Francesco 28/apr/2010
Stefano 28/apr/2010
claudio stassi 28/apr/2010
Fabio 28/apr/2010
Tito Faraci 28/apr/2010
andrea 403 28/apr/2010
Tito Faraci 28/apr/2010
Tito Faraci 28/apr/2010
Tooby 28/apr/2010
sergio pasquandrea 28/apr/2010
AndreaS 28/apr/2010
Alessandro 28/apr/2010
Tito Faraci 28/apr/2010
rae 28/apr/2010
Federico 03/mag/2010
Tito Faraci 04/mag/2010